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Viaggiare per professione: guida alle figure turistiche riconosciute e alla normativa italiana

  • Immagine del redattore: Max Pergo
    Max Pergo
  • 30 mar
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 3 apr

Da "coordinatore" improvvisato a professionista del turismo: come smettere di rischiare e iniziare a costruire davvero


Se siete qui, è probabile che vi piaccia viaggiare. Magari almeno una volta avete pensato di mollare tutto e partire. Ma subito dopo vi è balzata alla mente una domanda tanto semplice quanto cruciale: "Come faccio a viaggiare per lavoro?"

Questa guida è per chi ha immaginato una vita tra aeroporti, sentieri e mappe, ma vuole farlo in modo serio, professionale e legale. Perché in Italia lavorare nel turismo esperienziale non è solo una questione di passione: servono titoli, formazione, assicurazioni e... pazienza con le normative.

Iniziamo col fare chiarezza tra le principali figure professionali abilitate a viaggiare per lavoro.



Accompagnatore turistico (AT): figura chiave della logistica turistica


L'accompagnatore turistico è una figura riconosciuta a livello nazionale. Il suo compito principale è quello di assistere, accompagnare e coordinare gruppi o singoli turisti durante viaggi in Italia o all’estero. Non si tratta semplicemente di "viaggiare con il gruppo": l'AT è il punto di riferimento per tutto ciò che riguarda la logistica, l'organizzazione sul campo, la gestione degli imprevisti e il benessere generale dei partecipanti.

La sua professionalità si misura anche nella capacità di mediare tra i clienti e i fornitori locali (hotel, autisti, guide, ristoratori), assicurandosi che tutto fili liscio.

Non può tuttavia svolgere visite guidate all'interno di musei, aree archeologiche o siti di interesse storico-artistico. In quei casi, serve una guida turistica abilitata.


Percorso per ottenere il titolo:

  • Corso abilitante riconosciuto dalla Regione + esame finale (scritto, orale e lingua straniera)

  • Il titolo è valido su tutto il territorio nazionale


Attenzione alla terminologia: Molti tour operator usano il termine "coordinatore di viaggio" per indicare persone che svolgono la funzione del AT, spesso sottopagando o non pagando proprio la figura, senza però richiedere agli stessi il titolo. In realtà, se quella persona accompagna un gruppo pagante, di fatto sta svolgendo il ruolo di AT. Senza abilitazione, questo può configurarsi come abuso di professione.


In sintesi:

  • Può: gestire logistica, coordinare il gruppo, mediare con i fornitori

  • Non può: fare visite guidate nei luoghi d’arte



Guida Ambientale Escursionistica (GAE): tra natura, cultura e interpretazione del paesaggio


La Guida Ambientale Escursionistica è una figura professionale regolata dalla Legge 4/2013, che disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi. Si tratta di una figura turistica, non tecnica o sportiva, orientata alla divulgazione del patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale.


Le GAE accompagnano gruppi su sentieri, colline, montagne non innevate, coste, boschi, parchi naturali e rurali. Durante le escursioni offrono interpretazione ambientale, raccontano il territorio, le sue tradizioni, la flora e la fauna, e creano esperienze immersive in ambienti naturali.

Non possono però accompagnare su sentieri attrezzati (vie ferrate) o di tipo alpinistico, per i quali serve una Guida Alpina.


Percorso per ottenere il titolo:

  • Corso abilitante organizzato da enti accreditati, con esame finale

  • Il rilascio del tesserino è gestito a livello regionale


GAE, AMM e Guide Alpine: le differenze

  • Le GAE operano in ambito turistico e culturale in ambienti naturali non tecnici

  • Gli AMM (Accompagnatori di Media Montagna) sono figure legate al Collegio delle Guide Alpine e operano su terreno escursionistico di media montagna

  • Le Guide Alpine sono figure tecnico-sportive che operano su ogni tipo di terreno, incluse pareti rocciose, ghiacciai, terreni innevati e vie ferrate


Le GAE non sono una concorrenza delle altre figure: agiscono in un contesto turistico-educativo, mentre AMM e GA operano in un contesto alpinistico e sportivo.


In sintesi:

  • Può: accompagnare in natura, raccontare il territorio, gestire escursioni

  • Non può: guidare su vie attrezzate o terreni alpinistici



Abuso di professione: cosa rischia chi lavora "a sentimento"


Capita spesso che chi ama viaggiare e conosce bene una destinazione inizi ad accompagnare gruppi per passione, magari anche ricevendo un compenso. Ma attenzione: in Italia accompagnare professionalmente senza abilitazione costituisce abuso di professione.

La legge è chiara: se si riceve un compenso per accompagnare persone, si sta svolgendo un’attività professionale. Senza abilitazione e copertura assicurativa adeguata, si rischiano sanzioni amministrative (che variano da regione a regione), denunce e, in caso di incidenti, anche ripercussioni civili e penali.

Negli ultimi anni, diverse regioni hanno intensificato i controlli, soprattutto in alta stagione o nei contesti naturalistici protetti.


In sintesi:

  • Si rischiano multe, denunce e responsabilità legali

  • L’assicurazione non copre in caso di lavoro abusivo

  • I controlli sono in aumento in molte regioni



Coperture assicurative obbligatorie


Ogni figura professionale nel turismo ha l’obbligo morale e, in certi casi, legale di dotarsi di coperture assicurative adeguate. Non si tratta solo di tutelare i clienti, ma anche sé stessi.

La più importante è la RC professionale (Responsabilità Civile), che copre eventuali danni a persone o cose causati involontariamente durante l’esercizio della professione. A questa si possono affiancare:

  • Assicurazione infortuni

  • Tutela legale

  • Spese mediche e di rientro


Le assicurazioni possono essere attivate tramite associazioni di categoria (spesso incluse nella quota annuale), oppure stipulate direttamente tramite un broker assicurativo specializzato.


In sintesi:

  • RC professionale: obbligatoria per chi accompagna

  • Infortuni e spese legali: fortemente consigliate

  • Possibile stipularle tramite associazioni o broker




Come ottenere il patentino AT o GAE


Diventare una guida o un accompagnatore abilitato significa affrontare un percorso formativo riconosciuto. Ogni Regione pubblica bandi o accredita enti di formazione autorizzati a tenere corsi professionalizzanti.

Nel mio caso, ho seguito il corso in Emilia-Romagna, dove l’ente regionale pubblica regolarmente bandi per AT e GAE. I corsi hanno una durata variabile tra 250 e 600 ore, comprendono moduli teorici, pratici, sulla sicurezza e sulla normativa, oltre a uno stage obbligatorio.

L’esame finale prevede:

  • Test scritto

  • Prova orale o, nel caso della GAE, pratica

  • Prova in lingua straniera (di solito inglese)


Una volta superato l’esame, si ottiene l’abilitazione valida su tutto il territorio nazionale (o, nel caso delle GAE, secondo le specifiche regionali).


In sintesi:

  • Corso + esame finale con test scritto, orale e lingua

  • Durata: 150–600 ore con Project Work

  • Offerti da enti accreditati regionali



E dopo? Come si lavora in regola


Una volta ottenuta l’abilitazione, le strade sono molteplici. Alcuni scelgono di lavorare come liberi professionisti con partita IVA, offrendo servizi direttamente a clienti o tour operator. Altri collaborano con agenzie di viaggio, associazioni, cooperative o tour operator.

Un’opzione interessante per chi inizia è entrare in associazioni di categoria che mettono a disposizione coperture assicurative, formazione continua e, in alcuni casi, la possibilità di proporre pacchetti turistici tramite un tour operator convenzionato (fondamentale per operare in regola).

Per chi preferisce restare indipendente, è comunque possibile stipulare le assicurazioni per conto proprio e collaborare con un TO locale, che può occuparsi della direzione tecnica.

In sintesi:

  • Con partita IVA come freelance

  • Collaborando con TO, agenzie, enti

  • Entrando in associazioni di categoria

  • Appoggiandosi a TO convenzionati o locali



Conclusione

Viaggiare per lavoro è possibile, ma serve consapevolezza. Le figure professionali ci sono, i percorsi per accedervi anche. Non affidarti al caso o al passaparola: formati, abilitati, assicurati. Solo così potrai costruire una carriera solida, pulita e duratura nel mondo del turismo esperienziale.




 
 
 

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